PAROLA A..: SIMONE FINARELLI E MARCO DI IORIO

25-05-2020 10:03 -

Ventinovesima puntata per la nostra rubrica "Parola a..", in cui intervistiamo i tanti ragazzi del settore giovanile della Bacigalupo Vasto Marina. Spazio a due rappresentanti dei nostri allievi sperimentali: Simone Finarelli e Marco Di Iorio, entrambi classe 2004. Simone è ormai un veterano: ha iniziato a giocare nel lontano 2010 e ha indossato sempre e soltanto la nostra maglia; discorso simile per Marco, che ha una lunga militanza con la Bacigalupo (dal 2010 al 2015 e dal 2017 in poi). Dopo aver disputato con ottimi risultati il campionato giovanissimi sperimentali e il campionato giovanissimi regionali nelle stagioni 2017-2018 e 2018-2019, quest'anno entrambi si sono confermati ad alti livelli anche nel campionato allievi sperimentali, aiutando la squadra a raggiungere la prestigiosa qualificazione alla fase finale. Andiamoli a conoscere meglio.

Buongiorno ragazzi! Il Coronavirus ha cambiato la routine di tutti, condizionando parecchio le nostre abitudini. Come state trascorrendo questo periodo?
Simone Finarelli. Sto trascorrendo questo periodo un po' come tutti i ragazzi della mia età: la mattina faccio le video-lezioni, il pomeriggio mi alleno e gioco alla PlayStation, la sera guardo la TV.
Marco Di Iorio. In questo periodo mi divido tra video-lezioni, PlayStation ed un po' di allenamento: fortunatamente ho mio fratello con cui svolgere il tutto, avendo anche abbastanza spazio davanti a casa.

Il calcio è un pezzo importante nelle vostre vite. Quanto vi manca giocare e respirare il clima partita con i vostri compagni di squadra?
Simone Finarelli. Il calcio è la cosa che mi manca di più in questo momento: non vedo l'ora di poter tornare ad allenarmi e a gioire con i miei compagni di squadra.
Marco Di Iorio. È la cosa che mi manca di più: gli allenamenti, la grinta dieci minuti prima del fischio d'inizio, vedere le facce dei compagni che credono in ogni singolo pallone che toccano.

Siete con noi da molto tempo e avete trascorso con noi tanti anni del vostro percorso calcistico. Cosa rappresenta per voi la Bacigalupo? Quali sono i vostri ricordi più belli dei tanti tornei disputati in giro per l'Abruzzo?
Simone Finarelli. Per me la Bacigalupo è una grande famiglia. Tutti i tornei che abbiamo fatto in giro per l'Abruzzo sono indimenticabili, perché da piccoli eravamo imbattibili e le squadre che riuscivano a metterci in difficoltà erano davvero poche. Il ricordo più bello è il torneo disputato allo Stadio Adriatico di Pescara.
Marco Di Iorio. La Bacigalupo rappresenta ciò che mi permette di inseguire il sogno di giocare a calcio. Di ricordi belli ce ne sono tanti: Cesenatico, Ripa Teatina, Pratola Peligna e molti altri tornei.

Quest'anno avete disputato un campionato molto positivo con gli allievi sperimentali, ottenendo l'ambita qualificazione alla fase finale. In quale partita c'è stata la spinta decisiva per il raggiungimento dell'obiettivo?
Simone Finarelli. La partita vinta per 1-0 in casa contro la Virtus Lanciano è stata molto importante perché ci ha fatto capire che, mettendo tutte le energie fino all'ultimo minuto, potevamo battere chiunque. Quella vittoria ci diede una forte carica per conquistare l'obiettivo che ci eravamo prefissati.
Marco Di Iorio. La partita decisiva secondo me è stata la trasferta a Silvi, quando negli ultimi secondi di gioco Daniele Priori ha siglato il 3-3: è stato un punto decisivo per la qualificazione.

È stata strepitosa soprattutto la marcia tra le mura amiche, dove avete collezionato una serie di successi prestigiosi e determinanti. Secondo voi, in casa perchè vi esaltate di più?
Simone Finarelli. Giocare in casa è il nostro punto di forza perché noi conosciamo il campo con i suoi rimbalzi, questo ci porta ad essere avvantaggiati rispetto ai nostri avversari.
Marco Di Iorio. In casa ci sono prestazioni migliori per vari motivi, cioè la spinta dei genitori e il campo che è a nostro favore, visto che lo conosciamo molto bene.

Entrambi nel 2015 siete stati tra i protagonisti della Bacigalupo che è arrivata a calcare il prestigioso palcoscenico di Coverciano. Quali sono i vostri ricordi di quella magnifica esperienza? Cosa vi è rimasto maggiormente impresso?
Simone Finarelli. I ricordi sono tantissimi e ognuno di questi è fantastico. La cosa più bella di tutte è aver avuto la possibilità di giocare contro squadre di serie A come la Roma, il Palermo e tantissime altre. Quello che mi è rimasto impresso è la grandezza della struttura e l'idea di poter giocare nei campi nei quali hanno giocato grandi campioni italiani.
Marco Di Iorio. Non ci sono ricordi brutti di quella magnifica esperienza: mi è rimasto impresso sicuramente il gol contro la squadra della Toscana, ma oltre a questo anche il viaggio da Vasto a Coverciano e soprattutto il divertimento in hotel.

Giocate insieme da molti anni e vi conoscete bene, quali sono le caratteristiche principali del vostro compagno di quest'intervista? Cosa apprezzate di più del vostro compagno, a livello calcistico e non solo?
Simone Finarelli. Le caratteristiche principali di Marco sono la velocità, dato che gioca sulla fascia, e il suo buon tiro mancino, visto che io devo ancora imparare bene ad utilizzare il piede sinistro. Fuori dal campo apprezzo la generosità e la simpatia che ha nei miei confronti.
Marco Di Iorio. Con Simone ci lega una forte amicizia e spesso usciamo insieme. Di Simone, in campo, ammiro le proprietà tecniche, la visione di gioco e la capacità di saltare l'avversario.

Di quale squadra di serie A siete tifosi? Quale calciatore ammirate di più?
Simone Finarelli. Io sono tifoso della Juventus. Il giocatore che ammiro di più attualmente è De Bruyne, perché fa molto bene entrambe le fasi; il mio calciatore preferito in assoluto, però, rimane Pavel Nedved.
Marco Di Iorio. Sin da piccolo tifo per l'Inter, il giocatore che ammiro di più è Messi perché è mancino come me e rappresenta quello che tutti, o quasi, vorrebbero essere.

Qual è il ruolo in cui vi trovate meglio? Perché?
Simone Finarelli. Il ruolo in cui mi trovo meglio è il centrocampista davanti alla difesa, perché credo di avere una buona visione di gioco e questo mi permette di poter impostare l'azione nel migliore dei modi.
Marco Di Iorio. Mi trovo meglio da esterno a destra in un 4-3-3 perché posso rientrare e calciare, come più volte mi chiede il mister.

Qual è il vostro punto di forza? E in quale aspetto, invece, secondo voi dovete migliorare?
Simone Finarelli. Il mio punto di forza è la visione di gioco, unita ad un buon dribbling. Devo sicuramente migliorare nella fase difensiva.
Marco Di Iorio. Il mio punto di forza è sicuramente la corsa, invece penso di dover migliorare la grinta in campo e il piede debole, cioè il destro.

Quale partita, per le emozioni o per l'importanza, ricordate con maggior piacere con la nostra maglia? E perchè?
Simone Finarelli. La partita che ricordo con molto piacere con questa maglia è quella di qualche anno fa a Lanciano, nella categoria esordienti. La partita fini 3-1, feci un grandissimo gol al volo da fuori area e fu una grande emozione.
Marco Di Iorio. La partita che ricordo con maggior piacere con la maglia della Bacigalupo è sicuramente quella dell'anno scorso pareggiata per 2-2 in casa contro la Virtus Lanciano: giocando trequartista, in un ruolo che di solito non ricopro, ho fornito una delle mie migliori prestazioni.

Intervista realizzata da Loris Napoletano