PAROLA A..: FRANCESCO LARIVERA E MATTEO DI IORIO

19-05-2020 13:06 -

Ventitreesima puntata per la nostra rubrica "Parola a..", in cui intervistiamo i tanti ragazzi del settore giovanile della Bacigalupo Vasto Marina. Tocca a due veterani della nostra società: Francesco Larivera e Matteo Di Iorio, entrambi classe 2005. Francesco ha iniziato nel 2012 e ha indossato sempre e soltanto la nostra maglia, segnando una valanga di reti nel corso di questi anni; anche Matteo è un attaccante con il vizio del gol e ha una lunga militanza con la Bacigalupo (dal 2012 al 2015 e dal 2017 in poi). Per entrambi è stata sicuramente indimenticabile l'esperienza vissuta a Coverciano nel periodo della scuola calcio; più di recente, invece, è arrivata la meravigliosa vittoria del titolo under 14, con lo splendido trionfo ottenuto nella passata stagione. Da sottolineare che, nella decisiva volata finale di quel campionato, i due hanno realizzato quattro triplette nelle ultime quattro giornate: Matteo contro il River, Francesco contro i Biancorossi Teramo, contro la Virtus Lanciano e contro la Gladius. Andiamoli a conoscere meglio.

Ciao ragazzi! Siete due veterani e avete trascorso tanti anni del vostro percorso calcistico con la nostra maglia. Cosa rappresenta per voi la Bacigalupo? Quali sono i vostri ricordi dei tanti tornei disputati da piccoli in giro per l'Abruzzo e non solo?
Francesco Larivera. La Bacigalupo rappresenta una seconda famiglia, mi sono sempre trovato benissimo sia con i dirigenti sia con i miei compagni: è una società molto seria. Ho disputato tanti tornei, per esempio al Centro Sportivo San Gabriele, a Pianella, a Ripa Teatina, a Montesilvano e a Cesenatico, dove ci siamo classificati al terzo posto.
Matteo Di Iorio. La Bacigalupo per me rappresenta il sogno che ho fin da bambino di poter giocare a calcio. Ho avuto la possibilità di conoscere tante persone e di giocare tanti tornei, tra questi ricordo con piacere Coverciano, le vittorie a Pratola Peligna, Campobasso, Ripa Teatina, e il terzo posto di Cesenatico.

Come state trascorrendo questo periodo un po' particolare? E quanto vi mancano la squadra e i vostri compagni?
Francesco Larivera. Questo periodo è davvero particolare, il Coronavirus ha stravolto tutti. Le giornate le trascorro tra video-lezioni, PlayStation e allenamenti individuali: negli ultimi giorni ho anche ricominciato ad allenarmi al campo sportivo vicino a casa. Vorrei tanto tornare ad allenarmi con la squadra, perchè mi manca tantissimo.
Matteo Di Iorio. Mi alleno a casa con mio fratello Marco e con mio padre, quando è libero dagli impegni di lavoro. La squadra manca tantissimo, sia per la parte agonistica sia per la compagnia in sé.

Prima di entrare nel dettaglio, vi faccio qualche domanda più in generale sulla splendida vittoria del titolo under 14. Credevate fin dall'inizio di potercela fare o le qualità della squadra sono venute fuori gradualmente? Secondo voi, in quale partita c'è stata la vittoria che ha dato la spinta decisiva per il titolo?
Francesco Larivera. Sinceramente all'inizio non credevo che potevamo farcela, le qualità della squadra sono venute fuori gradualmente. Secondo me la partita che ci ha dato la spinta decisiva per il titolo è la vittoria per 5-2 in casa contro i Biancorossi Teramo.
Matteo Di Iorio. Non pensavo all'inizio di poter vincere il titolo regionale, ma strada facendo sì: ho cominciato a crederci dalla vittoria in casa per 5-2 contro i Biancorossi Teramo.

Torniamo al 19 maggio 2019: esattamente un anno fa iniziavate la decisiva volata finale di quel campionato. A quattro giornate dal termine arriva la netta vittoria per 6-0 in trasferta contro il River, in cui Matteo realizza una tripletta (e Francesco un gol). Cosa ricordate di più di quella partita?
Francesco Larivera. Ricordo che è stata una partita a senso unico, in cui infatti abbiamo vinto con un netto 6-0.
Matteo Di Iorio. Ricordo uno stato di forma importante sia personale sia di squadra: ci sentivamo fortissimi, esprimendo un buon calcio tutti insieme. Poi chiaramente quei tre gol contro il River mi fecero molto piacere.

Passiamo al 22 maggio 2019 e al 25 maggio 2019: nello spazio di pochi giorni conquistate altri due successi fondamentali, battendo per 5-2 i Biancorossi Teramo e per 3-1 la Virtus Lanciano. In entrambe le gare Francesco va a segno con una tripletta, con la Bacigalupo Vasto Marina che si prende il primato solitario in classifica. Come sono state queste due partite? E quanto è stato importante scavalcare la Gladius prima dell'ultima giornata?
Francesco Larivera. Nelle partite contro i Biancorossi Teramo e la Virtus Lanciano ero sicuro di me: infatti mi sono scatenato e ho messo a segno due triplette fantastiche, perché sentivo che la squadra doveva vincere il titolo. Poi penso che sia stato fondamentale sorpassare in classifica la Gladius, arrivando così all'ultima partita in cui ci bastava un solo punto per vincere il titolo regionale.
Matteo Di Iorio. Ricordo Francesco imprendibile per tutti gli avversari e qualche buon assist fornito da me al bomber. Sorpassare la Gladius e avere due risultati su tre a disposizione giocando in casa nell'ultima giornata, diciamo che era indispensabile.

3 giugno 2019: arriviamo all'ultima giornata contro la Gladius, un'altalena di emozioni. Ci raccontate i vostri pensieri prima della partita e le emozioni dopo il trionfo? Com'è stato andare in vantaggio, venire rimontati ed essere sotto 3-1, e infine raggiungere il 3-3 nei minuti di recupero?
Francesco Larivera. Prima della partita ero molto agitato. Il gol del vantaggio è stato importante, poi è stata dura perchè siamo stati rimontati e siamo andati sotto per 3-1. Però non ho mai smesso di crederci e la vittoria alla fine è arrivata.
Matteo Di Iorio. Per giorni non ho pensato ad altro. È stata un'altalena di emozioni che ricorderò per sempre: vedere i nostri genitori organizzare una coreografia pazzesca per questi livelli, giocare da titolare una partita decisiva per il titolo, il vantaggio, il raddoppio sfiorato da me a fine primo tempo, il pari, il doppio svantaggio. Sembrava la fine: io e Francesco Giammichele eravamo distrutti a terra, con mio padre che si è avvicinato urlando che la partita sarebbe finita quando avrebbe fischiato l'arbitro. Con il senno di poi, devo dire che aveva ragione.

Francesco, contro la Gladius realizzi la tua terza tripletta di fila, segnando prima con uno schema su calcio piazzato e poi con due rigori. Ci descrivi i tuoi tre gol? Sul dischetto hai cambiato lato, ci racconti perchè e cosa hai pensato prima di calciare?
Francesco Larivera. Il primo gol è stato fantastico. Avevamo provato tantissime volte durante l'allenamento quello schema, ma senza risultato: quel giorno è riuscito alla perfezione. Sul dischetto avevo una responsabilità enorme. Cacciatore, il portiere della Gladius, mi conosceva molto bene e sapeva benissimo dove avrei calciato visto che a lui di rigori ne avevo tirati e segnati tanti: ecco perchè alla fine ho deciso di cambiare lato ed è andata bene.

Matteo, contro la Gladius vai vicinissimo al gol prima dell'intervallo dopo una splendida azione corale, quanto ti sei rammaricato per quell'occasione che probabilmente avrebbe evitato le sofferenze del secondo tempo? Forse, comunque, alla fine è stato più bello così: a proposito di bellezza, ci racconti quello che secondo me è stato il gol migliore di quel campionato, la tua fantastica rete nel successo per 3-2 contro l'Amiternina?
Matteo Di Iorio. Il gol contro l'Amiternina è nato da un calcio d'angolo di Claudio Vespasiano: dopo un rilancio di testa della difesa avversaria ho recuperato la palla, sul rimbalzo ho fatto il sombrero al difensore, ho calciato al volo e la palla si è insaccata sotto all'incrocio opposto. Lo ricordo con piacere, così come ricordo con delusione il gol mancato contro la Gladius, che avrebbe potuto chiudere in anticipo la gara.

Francesco, quest'anno ti sei confermato una macchina da gol, andando a segno in ben 15 partite consecutive da inizio stagione con i giovanissimi regionali. Un record, quanto è stato difficile riuscirci? Sei stato inoltre fondamentale anche con gli allievi sperimentali, realizzando alcune reti molto preziose per raggiungere la qualificazione alla fase finale. Com'è giocare con i più grandi e quali differenze ci sono?
Francesco Larivera. Non pensavo di potercela fare, però partita dopo partita ci ho provato e ci sono riuscito, ne sono molto orgoglioso. Giocare con i più grandi mi piace tantissimo e la differenza maggiore è la fisicità: è stato molto importante dare il mio contributo anche con gli allievi sperimentali, perché ho dimostrato di poter segnare gol decisivi anche con loro.

Facendo un salto indietro, siete stati entrambi tra i protagonisti della Bacigalupo che è arrivata a calcare il prestigioso palcoscenico di Coverciano. Quali sono i vostri ricordi di quella magnifica esperienza? Cosa vi è rimasto maggiormente impresso?
Francesco Larivera. Coverciano la porto sempre nel cuore. È stata un'esperienza unica e sono felicissimo di aver avuto la fortuna di giocare sul campo dove si allena la nostra Nazionale e di aver visitato il Museo del Calcio.
Matteo Di Iorio. Ricordo il Centro Federale, le foto della Nazionale con la Coppa del Mondo, i genitori in albergo da una parte e noi che eravamo in un altro albergo. Poi ricordo con piacere il mio gol dell'1-1 contro la Roma, ho segnato con una serpentina saltando tre giocatori e il portiere avversario.

In questi anni avete realizzato tante reti e non è facile scegliere: ma ci dite quali sono i tre gol più significativi, per la bellezza o per l'importanza, che avete segnato con la nostra maglia?
Francesco Larivera. Per la bellezza dico il gol di quest'anno nel successo per 1-0 contro la Virtus Ortona, in cui ho dribblato alcuni avversari e da fuori area, con un potente sinistro, ho insaccato il pallone sotto all'incrocio dei pali. Poi è stata molto bella anche la rete segnata con gli allievi sperimentali, nella vittoria per 3-1 sul Giulianova. Per l'importanza, invece, dico i tre gol siglati l'anno scorso contro la Gladius nella gara decisiva per il titolo.
Matteo Di Iorio. Scelgo il gol all'Amiternina, la tripletta al River e la rete all'Alcyone, nella gara giocata in trasferta a Francavilla con i più grandi nella stagione 2017-2018.

Quali caratteristiche, a livello calcistico e non solo, apprezzate di più del vostro compagno di questa intervista?
Francesco Larivera. Oltre alla profonda amicizia, di Matteo apprezzo la bravura che possiede nel liberarsi dall'avversario.
Matteo Di Iorio. Apprezzo senza alcun dubbio la cattiveria agonistica e la freddezza di Francesco: poi, dal punto di vista umano, ci lega una forte amicizia.

Qual è il ruolo in cui vi trovate meglio? Perché?
Francesco Larivera. Il ruolo in cui mi trovo meglio è in attacco, sia da punta centrale sia da esterno, perché mi piace realizzare tantissimi gol.
Matteo Di Iorio. Mi piace giocare da attaccante esterno a sinistra nel 4-3-3, ma devo dire che nel campionato vinto l'anno scorso ho giocato da seconda punta dietro a Larivera e credo di aver reso al meglio in termini di gol e assist. Poi chiaramente, come dicono i professionisti, gioco dove vuole il mister.

Qual è il vostro punto di forza? E in quale aspetto, invece, secondo voi dovete migliorare?
Francesco Larivera. I miei punti di forza sono la grinta e la tecnica, mentre devo migliorare fisicamente.
Matteo Di Iorio. Credo di essere bravo nello stretto e nell'uno contro uno. Ho un buon calcio e riesco a fornire assist e a fare qualche gol. Da migliorare c'è tanto, dalla tenuta fisica a qualche giocata superficiale, come dice mio padre: "È bravo ma non ha la testa". Prometto che ci lavorerò.

Di quale squadra di serie A siete tifosi? Quale calciatore ammirate di più?
Francesco Larivera. Sono tifoso fin da piccolo del Milan: ammiro molto Shevchenko, perchè ritengo sia l'attaccante più forte e più completo.
Matteo Di Iorio. Sono tifoso della Juventus e mi ispiro a Cassano: mi piace giocare a ridosso della punta, tentare la giocata, fornire assist e cercare la via del gol come faceva Fantantonio.

Quale partita, per le emozioni o per l'importanza, ricordate con maggior piacere con la nostra maglia? Perchè?
Francesco Larivera. La partita che ricordo con maggiore emozione è quella contro la Gladius, perchè abbiamo vinto il titolo regionale.
Matteo Di Iorio. Senza dubbio la partita con la Gladius che ci ha permesso di vivere e far vivere un'emozione fortissima. Sempre ricordando il nostro grido di battaglia: forza lupi!

Intervista realizzata da Loris Napoletano