PAROLA A..: ALESSIO D'OVIDIO E MARCO URBANO

09-05-2020 13:03 -

Tredicesima puntata per la nostra rubrica "Parola a..", in cui intervistiamo i tanti ragazzi del settore giovanile della Bacigalupo Vasto Marina. Tocca a due protagonisti di questa stagione sia con i giovanissimi regionali sia con gli allievi sperimentali: Alessio D'Ovidio e Marco Urbano, entrambi classe 2005. I due sono arrivati nella nostra società nell'estate 2019, mostrando immediatamente le proprie qualità e dando un contributo fondamentale per il raggiungimento della qualificazione alle fasi finali in entrambi i campionati. Andiamoli a conoscere meglio.

Buongiorno ragazzi! Siete entrambi arrivati alla Bacigalupo Vasto Marina nell'estate 2019, inserendovi alla perfezione e in maniera immediata nel gruppo. Cosa avete trovato di speciale nella nostra società e come siete riusciti ad ambientarvi così velocemente?
Alessio D'Ovidio. È una società fantastica, sono stato accolto con calore e trattato come se fossi un figlio, personalmente ho provato questo. Mi sono ambientato subito, pur con qualche disguido con i miei compagni, anche per il mio carattere molto permaloso: ma nel mondo calcistico è normale.
Marco Urbano. Quando sono arrivato, venendo da un campionato inferiore, ero timoroso di non essere all'altezza del campionato regionale, ma grazie al mister e ai compagni mi sono inserito subito nel gruppo, trovandomi bene.

Come state trascorrendo questo periodo un po' particolare e quali attività svolgete nell'arco della giornata? Quanto vi mancano la squadra e i vostri compagni?
Alessio D'Ovidio. Passo la maggior parte del tempo con il pallone, ma sono immancabili anche i film e le serie TV. Mi mancano tutti tantissimo, non vedo l'ora che torneremo più forti di prima.
Marco Urbano. Questo periodo ha sconvolto un po' tutti, compreso me: passo le giornate ad allenarmi con la palla in giardino oppure facendo esercizi fisici. I compagni ovviamente mancano molto, ma stando a casa possiamo uscirne prima.

Partendo dal campionato giovanissimi regionali, siete stati due elementi molto importanti fin dall'inizio e avete raggiunto il traguardo della qualificazione alla fase d'élite. È stato un obiettivo facile o complicato da ottenere? Come giudicate la vostra stagione?
Alessio D'Ovidio. È stato difficilissimo perché le squadre erano di alto livello, ma noi ci siamo subito fatti valere: giudico la mia stagione un po' altalenante.
Marco Urbano. Era un obiettivo che ci eravamo prefissati a inizio stagione, ovviamente con tutti gli sforzi che abbiamo fatto ci siamo ritagliati un bel posto alla fase d'élite.

Avete entrambi esordito anche con gli allievi sperimentali, facendo parecchie presenze e risultando spesso decisivi in alcune partite. Com'è giocare con i più grandi? Quali differenze ci sono?
Alessio D'Ovidio. Sì, è vero: giocare con i più grandi è fantastico, ti senti importante ed è utile per l'autostima e per la prestazione di gioco. La differenza è nel saper gestire l'ansia, questo è il mio problema principale.
Marco Urbano. Giocare con i più grandi è sempre bello: le differenze sono molte, la principale è la forza fisica.

Anche con gli allievi sperimentali, grazie a un cammino molto positivo, avete conquistato l'ambita qualificazione alla fase finale. In quale partita, secondo voi, c'è stata la vittoria che ha dato la spinta decisiva per il raggiungimento dell'obiettivo?
Alessio D'Ovidio. La partita che ci ha dato di più la carica è stata quella in trasferta a Silvi: eravamo sotto per 3-1, ma tutti insieme abbiamo recuperato e pareggiato per 3-3 all'ultimo minuto, ottenendo un punto che è stato fondamentale per la qualificazione alla fase finale.
Marco Urbano. Per me la partita che ha dato la spinta decisiva è stata quella che abbiamo vinto per 3-1 in casa contro l'Ortona.

Alessio, con la nostra maglia in questa stagione tra giovanissimi regionali e allievi sperimentali hai segnato più di 10 gol, alcuni anche di ottima fattura. Qual è il più bello e significativo che ricordi? Perchè?
Alessio D'Ovidio. Il gol più bello è stato il primo segnato con gli allievi sperimentali, nella partita casalinga vinta per 2-0 contro la Gladius: tra l'altro in quella gara ho fatto anche doppietta, comunque la rete dell'1-0 è stata fondamentale per sbloccare il risultato.

Marco, è stato il primo anno in cui ti sei misurato nei campionati regionali e sperimentali, un palcoscenico sicuramente importante. Come hai trovato il livello? Qual è il segreto per adattarsi a un contesto competitivo?
Marco Urbano. Sicuramente il livello è molto alto nei due campionati che ho affrontato, non c'è un segreto, bisogna essere sè stessi in campo e dare il massimo.

Quali caratteristiche, a livello calcistico, apprezzate di più del vostro compagno di questa intervista?
Alessio D'Ovidio. Marco è spettacolare ed è molto simpatico: a livello calcistico, la caratteristica migliore di lui è che, anche se sembra che l'avversario l'abbia superato, è capace di riprendere il pallone e non ha paura di niente.
Marco Urbano. Di Alessio apprezzo molto la cattiveria agonistica che mette in campo e la voglia di lottare sempre su ogni pallone.

Quale partita, per le emozioni o per l'importanza, ricordate con maggior piacere con la nostra maglia? Perchè?
Alessio D'Ovidio. La partita più importante per l'emozione è stato il derby con la Virtus Vasto, anche se non è andato benissimo.
Marco Urbano. La partita che ricordo con maggior piacere è quella, con i giovanissimi regionali, in casa contro la Gladius, finita 1-1: anche se non si è conclusa con una vittoria, abbiamo espresso al meglio il nostro calcio e la voglia che avevamo di riscattarci.

Qual è il ruolo dove vi trovate meglio? Perché?
Alessio D'Ovidio. Il ruolo in cui mi trovo meglio è l'esterno, perché mi piace correre su tutta la fascia.
Marco Urbano. Il ruolo in cui mi trovo meglio è il terzino, sia a destra sia a sinistra: preferisco questo ruolo perché mi è sempre piaciuto, anche se sono arrivato come un difensore centrale.

Qual è il vostro punto di forza? E in quale aspetto, invece, secondo voi dovete migliorare?
Alessio D'Ovidio. I punti di forza sono la grinta, che abbiamo tutti noi, e la tecnica. Invece devo migliorare nella freddezza sotto porta e nell'ansia che ho nel pre-partita.
Marco Urbano. Il mio punto di forza credo che sia la cattiveria agonistica e la voglia con cui vado su ogni pallone. Penso che invece il punto da migliorare sia il rapporto con l'avversario, gestendo meglio la rabbia.

Di quale squadra di serie A siete tifosi? Quale calciatore ammirate di più?
Alessio D'Ovidio. Io tifo per l'Inter da sempre, però il giocatore a cui mi ispiro è Ronaldo: forse può essere scontato, ma è così.
Marco Urbano. Sono sempre stato tifoso della Juventus: il giocatore che ammiro di più è João Cancelo, anche se ormai si è trasferito.

Intervista realizzata da Loris Napoletano