PAROLA A..: UMBERTO BORRELLI E MARIO D'ACCIARO

03-05-2020 12:36 -

Settima puntata per la nostra rubrica "Parola a..", in cui intervistiamo i tanti ragazzi del settore giovanile della Bacigalupo Vasto Marina. Spazio a due trascinatori dei nostri allievi sperimentali, che hanno raggiunto l'obiettivo della qualificazione alla fase finale: Umberto Borrelli e Mario D'Acciaro, entrambi classe 2004. I due, arrivati alla Bacigalupo Vasto Marina nell'estate 2019, si sono anche tolti la soddisfazione di fare parecchie presenze con i più grandi, nel campionato allievi regionali: un contributo davvero molto prezioso da parte di entrambi, che hanno dimostrato immediatamente le proprie qualità integrandosi alla perfezione nel nostro gruppo. Andiamoli a conoscere meglio.

Ciao ragazzi! Attraversiamo un periodo difficile che ha stravolto le abitudini di tutti. Cosa fate in queste giornate un po' particolari? Quali attività svolgete?
Umberto Borrelli. Si, il virus ha sconvolto tutti, spero che questo periodo finisca il prima possibile. Durante le giornate, oltre a giocare alla PlayStation, cerco di allenarmi per tenermi in forma.
Mario D'Acciaro. Io sono molto fortunato a vivere fuori città! In questo periodo difficile posso comunque allenarmi percorrendo una delle tante strade di campagna vicine a casa mia, riuscendo così a tenermi in forma. Solitamente percorro due o tre kilometri al giorno, e quando il tempo non permette di uscire faccio attività fisica in casa.

Siete entrambi arrivati alla Bacigalupo Vasto Marina nell'estate 2019, ma il vostro inserimento è stato immediato e vi siete subito fatti voler bene da tutti. Quali sono state le vostre sensazioni? Come vi siete trovati nel nostro ambiente e come siete riusciti a entrare così velocemente nel gruppo?
Umberto Borrelli. È vero, sono arrivato da poco in questa squadra, ma sono riuscito a inserirmi subito sia perché mi sono sempre impegnato sia anche grazie al mister che ha creduto in me. Mi sono sentito a mio agio anche perché con i miei compagni abbiamo sempre scherzato e ci siamo voluti molto bene fin dall'inizio.
Mario D'Acciaro. All'inizio credevo di non essere accettato totalmente dai miei compagni a causa del mio carattere chiuso e molto timido, ma sono bastati solo un paio di allenamenti per instaurare un rapporto di amicizia con tutti, dalla squadra alla società.

Avete disputato un campionato molto positivo con gli allievi sperimentali, ottenendo l'ambita qualificazione alla fase finale. In quale partita c'è stata la vittoria che ha dato la spinta decisiva per il raggiungimento dell'obiettivo?
Umberto Borrelli. Secondo me la vittoria in casa per 2-0 contro la Gladius (che era ed è ancora prima in classifica) ci ha dato molto morale e forza, elementi grazie ai quali siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo.
Mario D'Acciaro. La partita che secondo me ha dato la spinta decisiva per il raggiungimento dell'obiettivo è stata senza dubbio la vittoria per 3-1 contro l'Ortona, forse una delle partite migliori della nostra stagione.

È stata strepitosa soprattutto la marcia tra le mura amiche, dove avete collezionato una serie di successi prestigiosi e determinanti. Secondo voi, in casa perchè vi esaltate di più?
Umberto Borrelli. Perché giocavamo e ci allenavamo in un campo in terra, mentre le altre squadre giocavano sul sintetico. Abbiamo lavorato molto, facendo tanti sacrifici che sono risultati determinanti in seguito.
Mario D'Acciaro. In casa sai per certo che ci sono persone a te molto care, i tuoi familiari o amici, che invece in trasferta possono venire a mancare a causa della distanza o del viaggio da affrontare.

Siete stati impegnati spesso anche nel campionato allievi regionali, dove avete dato un contributo molto prezioso. Com'è giocare con i più grandi? Quali differenze ci sono?
Umberto Borrelli. Giocare con i più grandi a questa età è difficile. Secondo me è fondamentale pensare prima ed essere più veloce mentalmente, perché lottare fisicamente con un ragazzo un anno più grande è complicato, soprattutto per me che sono piccolino a livello di stazza.
Mario D'Acciaro. Giocare con persone più esperte di te è sempre un momento emozionante, sia perché possono insegnarti molto di più di ciò che non sai già, sia perché sei orgoglioso del traguardo raggiunto, ovvero quello di giocare in categorie superiori alla tua. Personalmente non vedo tante differenze nel giocare nella mia categoria o in una superiore, dò sempre il massimo in ogni singola partita, il resto vien da sé.

L'obiettivo della qualificazione alla fase d'élite è stato raggiunto anche con gli allievi regionali. Pensate che ci sia stato un momento chiave? Come giudicate la vostra stagione?
Umberto Borrelli. Penso che giocare sia con gli allievi sperimentali sia con gli allievi regionali mi abbia fatto crescere molto. Ho giocato un po' di partite con i più grandi anche da titolare e inizialmente è stato difficile, ma piano piano sono riuscito a sbloccarmi dando il mio meglio per la squadra.
Mario D'Acciaro. Forse la partita in cui credo di essermi comportato calcisticamente meglio è stata contro la Curi Pescara nella prima giornata della fase d'élite, per il resto della stagione con gli allievi regionali ci sono degli alti e bassi, ma comunque ho ancora molto da imparare e solo il mister può aiutarmi in questo.

Umberto, quest'anno con il tuo sinistro hai dimostrato più volte di essere molto bravo nei calci di punizione, segnando un paio di reti tra cui quella importantissima e spettacolare che ha sbloccato il risultato nel successo per 3-1 contro il Giulianova. Probabilmente il tuo più bel gol, ce lo racconti? Come hai migliorato e sviluppato questa capacità?
Umberto Borrelli. Le punizioni sono sempre state il mio forte. Per quanto riguarda la rete contro il Giulianova, quando ho posizionato la palla il mio primo pensiero era quello di metterla in mezzo, visto che mi trovavo vicino al calcio d'angolo. Poi ho sentito il mister che mi ha detto di calciare, mi sono concentrato, ho tirato e fortunatamente la palla è andata sotto all'incrocio lontano. È stata la mia rivincita perché nella gara di andata mi ero infortunato al braccio!

Mario, a centrocampo non ti risparmi mai e corri tantissimo, finendo spesso le partite con i crampi. Quanto è importante per te dare sempre il massimo e trasmettere questa voglia anche ai tuoi compagni? È una qualità che possiedi fin da piccolo?
Mario D'Acciaro. Sin da quando ero piccolo ho sempre giocato nello stesso ruolo, a centrocampo, e non mi risparmiavo mai. Il mio mister di quegli anni mi ha sempre detto che il centrocampista è il perno della squadra, e se cede il perno l'intera struttura (la squadra) crolla: per questo cerco sempre di dare il massimo e di trasmettere la mia voglia a tutti i miei compagni.

Giocate insieme da alcuni anni e vi conoscete bene, quali sono le caratteristiche principali del vostro compagno? In cosa il vostro compagno vi stupisce di più a livello calcistico?
Umberto Borrelli. Con Mario gioco insieme da molto e ci troviamo bene, ma la cosa che mi affascina di più di lui è la sua determinazione e la sua capacità di pensare e riuscire a trovare la giocata giusta in poco tempo.
Mario D'Acciaro. Io e Umberto giochiamo insieme da ormai tre anni. La prima volta che l'ho incontrato mi è sembrato tutt'altro di com'è veramente, ma spesso l'apparenza inganna, no? Si è dimostrato un ottimo giocatore, nonché un ottimo compagno di squadra con un sinistro davvero degno di nota. La cosa che più mi stupisce di Umberto è che, anche in quelle partite dove sei in difficoltà, lui non molla mai e incita la squadra a dare il meglio.

Di quale squadra di serie A siete tifosi? Quale calciatore ammirate di più?
Umberto Borrelli. Tifo per la Juventus e il mio idolo è Dybala. Cerco sempre di imitarlo, infatti quando segno faccio sempre la sua "Dybala Mask": lui è mancino come me, fisicamente piccolino e molto bravo sui calci piazzati e a saltare l'uomo. Cosa dire di più, un calciatore spettacolare che cerco sempre di imitare, pur essendoci ovviamente dei limiti.
Mario D'Acciaro. Io sono fedele ai colori rossoneri e da quando ero piccolo mi sono sempre ispirato a Kakà. Data la mia giovane età non ho potuto vivere i suoi anni migliori, ma fortunatamente avevo delle cassette di mio padre (anche lui appassionato di Kakà) con tutte le sue partite.

Qual è il ruolo dove vi trovate meglio? Perché?
Umberto Borrelli. Quest'anno ho giocato in tanti ruoli, ma penso che quello che mi piace di più è il centrocampista, perché mi piace molto giocare la palla e decidere cosa fare con il pallone.
Mario D'Acciaro. Il ruolo in cui mi trovo meglio è sicuramente il mediano, ma negli ultimi anni molti mister mi hanno adattato anche come mezz'ala: devo dire che non è poi così male, d'altronde sono comunque a centrocampo.

Qual è il vostro punto di forza? E in quale aspetto, invece, secondo voi dovete migliorare?
Umberto Borrelli. I miei punti di forza sono il passaggio e il dribbling, mentre credo di dover migliorare in altri aspetti, come crescere un po' anche fisicamente.
Mario D'Acciaro. I miei punti di forza credo siano la resistenza e la velocità, mentre il punto su cui dovrei ancora migliorare è la tecnica, aspetto sul quale sto lavorando da un paio di anni.

Quale partita, per le emozioni o per l'importanza, ricordate con maggior piacere in questa stagione? E perchè?
Umberto Borrelli. Una partita molto bella è stata quella con gli allievi regionali contro la Virtus Ortona in casa. È stata una gara tosta e ho giocato titolare per la seconda volta con i più grandi: sentivo molta pressione perché indossavo la maglia del capitano Andrea Santone, che era infortunato. Tuttavia ho cercato di giocare spensierato e penso di aver disputato una discreta partita: l'importante è che la squadra ha vinto per 2-0, e sono contento di aver dato il mio contributo per farla vincere.
Mario D'Acciaro. Sicuramente la partita che ricordo con maggior piacere è, come ho detto precedentemente, il successo per 3-1 contro l'Ortona, ma cito anche la vittoria (sempre per 3-1) contro il Giulianova, una partita in cui ho pensato solo a divertirmi.

Intervista realizzata da Loris Napoletano